violino

Accademia del Violino

Italian Violin Academy
Verona | Trento | Cremona
MUSICA & D.S.A. (Disturbi Specifici dell'Apprendimento)
D.S.A. - Disturbi Specifici dell'Apprendimento
I D.S.A. sono disturbi nell'apprendimento di alcune abilità specifiche, abilità su cui si basa una completa autosufficienza nell'apprendimento poiché servono per la trasmissione della cultura, come, ad esempio, la lettura, la scrittura e/o la capacità di calcolo.
Essi si verificano nel 4-5% della popolazione in età scolare, principalmente fra i soggetti maschi ed in soggetti che hanno intelligenza almeno nella norma (a volte superiore), con caratteristiche fisiche e mentali nella norma, e la capacità di imparare.
Dislessia, disgrafia e discalculia sono Disturbi Specifici dell'Apprendimento che ormai si verificano sempre più comunemente e che il Sistema Educativo Nazionale sta affrontando con sempre maggior serietà. Essi, accompagnati dall'iperattività, non portano solo ad un serio rallentamento dei processi di apprendimento da parte degli alunni, ma - ancor più grave - conducono spesso anche a ripercussioni psicologiche interrelazionali, nel momento in cui gli studenti si sentono diversi dagli altri e incapaci di ottenere gli stessi risultati dei compagni.

E' ormai risaputo che questi ragazzi hanno bisogno di mezzi alternativi e i testi a loro destinati sono graficamente più semplici, colorati e ricchi di figure, in modo da agevolare la trasmissione del messaggio attraverso elementi compensativi.
Gli insegnanti che hanno esperienza più o meno diretta di insegnamento a studenti con D.S.A. sanno tuttavia che questi giovani sono molto creativi e fantasiosi e in alcuni casi brillanti nel trovare soluzioni alternative.

L'Accademia del Violino - Italian Violin Academy, centro di sviluppo della didattica musicale, sta conducendo un progetto sperimentale di educazione della lettura musicale strumentale come mezzo per lo sviluppo automatico di capacità compensative dei Disturbi sopraindicati.
Il lavoro che si sta svolgendo in maniera pratica è supportato in ambito scientifico dagli studi sempre più frequenti sul funzionamento del cervello umano durante la pratica musicale, studi che rivelerebbero effettivamente una diversa attività cerebrale durante la lettura di un testo, da parte di musicisti professionisti e non musicisti.

Per quanto riguarda la dislessia il metodo parte dalle ricerche di Aniruddh D. Patel, che ha elaborato la cosiddetta "ipotesi della risorsa d'integrazione sintattica condivisa" (SSIRH), ampliandola su tre livelli paralleli: puntare all'utilizzo del "protolinguaggio musicale" per apprendere la logica comunicativa baipassando lo scoglio di raffrontarsi con un testo scritto, esercitarsi progressivamente alla gestione dei segni grafici musicali – ricchi di elementi intuitivi e simbolici – come passaggio intermedio alla compresione di un testo letterario, stimolare le capacità creative degli allievi in modo da accentuare la normale propensione all'autocompletamento delle frasi, siano esse musicali o verbali.
Un discorso diverso va fatto per la disgrafia, legata anche a problemi di coordinamento nei piccoli movimenti; la pratica strumentale aiuta indubbiamente ad aumentare la sensibilità per una autocoscienza corporea ed aiutare gli allievi ad una attenzione maggiore al contatto porta col tempo anche ad un miglioramento della gestione di altri movimenti anche di piccole dimensioni come lo scrivere.
Solitamente si nota subito in musica quando un bambino ha problemi di discalculia: le durate delle note eseguite non hanno rapporti precisi, besì sono approssimativi se non invertiti. Il metodo in questo caso parte dal condurre l'allievo alla percezione del tempo tramite l'associazione fra movimento e pulsazione, tenendo come punto fisso di partenza ma anche di arrivo il sincronismo con un tempo dato. Parrebbe impossibile ma il gesto musicale, una volta acquisito, viene codificato anche matematicamente senza che gli allievi incontrino nuovamente la confusione precedente; d'altronde hanno ormai 25 anni gli studi di Butterworth (1999) secondo cui “la natura fornisce un nucleo di capacità per classificare piccoli insiemi di oggetti nei termini dello loro numerosità (...) mentre solo "per capacità più avanzate abbiamo bisogno dell’istruzione, ossia di acquisire strumenti concettuali forniti dalla cultura in cui viviamo".

La pratica strumentale come sviluppata dall'Accademia del Violino - Italian Violin Academy è molto efficace anche per i giovani che hanno problemi di iperattività che è una difficoltà dello studente di mantenere concentrazione e attenzione: essa si articola su tre componenti che si condizionano vicendevolmente (Iperattività, Disattenzione e Impulsività) e, tra tutti i DSA, è forse il disturbo con conseguenze più dannose per il ragazzo, inquanto, sia gli impedisce di acquisire gli strumenti educativi, sia lo rende incapace di vivere bene in un gruppo ed un contesto sociale, venendo presto isolato e perdendo di conseguenza autostima.
Gli allievi, condotti a piccoli passi a ottenere soddisfazione dalle piccole conquiste fatte in modo tangibile, tenendolo ancorato alla circostanza proprio con il contatto fisico con lo strumento musicale, apprende gradatamente a fermarsi per periodi sempre più lunghi sulle attività proposte ed in questo modo apprende senza difficoltà ulteriori.
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